“Non ci girerò intorno, ho scoperto di avere una neoplasia dal suono dolce: mieloma, ma non per questo meno insidiosa. La mia angoscia più grande è il pensiero di recare un dolore ai miei familiari e a tutte le persone che mi seguono con affetto. Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto insieme a voi, grazie alla Musica. Questa volta perdonatemi, dovrò farlo lontano dal palco”.
Con queste toccanti parole, lo scorso 18 giugno il celebre pianista Giovanni Allevi ha comunicato tramite i suoi mezzi social di essere affetto da Mieloma multiplo.
Allevi, nato ad Ascoli Piceno nel 1969 ed insignito nel dicembre 2011 della nomina di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, è da molti considerato uno dei più grandi pianisti del panorama musicale contemporaneo.
Si tratta di una notizia improvvisa, quanto inattesa, che ha lasciato tutti sgomenti.
Il famoso compositore, celebre per le sue dolci melodie poetiche che hanno rinnovato la musica italiana, ha voluto quasi esorcizzare questo brutto male con il chiaro intento di volerlo sconfiggere al più presto, rendendoci tutti partecipi del suo dolore e dell’enorme difficoltà nell’affrontare un lungo percorso di cure.
Recentemente nei suoi post scrive: “Immagino i vostri pensieri di incoraggiamento e vicinanza avvolgere il mio corpo, e dare un sollievo a questo dolore a tratti insopportabile”. Ciò lo ha anche costretto ad annullare le tappe del tour estivo che aveva in programma con concerti anche in Cina e Giappone. La storia di Allevi, purtroppo, si aggiunge a quella delle tante persone che devono fare i conti con una delle situazioni più complicate: vivere sulla propria pelle il peso di una malattia oncologica.
Ma che cos’è il mieloma multiplo? Il termine “mieloma“ deriva dal greco e sta ad indicare “midollo osseo emopoietico”, tessuto che svolge l’importante funzione di produrre tutte le cellule del nostro sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).
Nonostante il nome evochi un suono dolce (così come definito dallo stesso artista), per mieloma si intende un tumore maligno del sangue che colpisce il nostro sistema immunitario; in particolare vengono coinvolte le plasmacellule, globuli bianchi che fisiologicamente hanno un ruolo importante nel produrre gli anticorpi che proteggono il nostro organismo dall’aggressione di patogeni (virus e batteri).
Infatti, le plasmacellule neoplastiche smettono di svolgere la loro funzione, tendono ad accumularsi nel midollo osseo emopoietico in diverse sedi (per questo viene definito multiplo) ed iniziano a produrre un abnorme quantità di anticorpi difettosi, responsabili del danno in vari organi e tessuti.
Numeri alla mano, si stima che in Italia il mieloma rappresenti l’1,3% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l’1,2% nell’uomo.
Un tumore considerato sì raro, ma che colpisce un totale di 2.315 uomini ogni anno e di 2.098 casi nella donna (dati del registro italiano dei tumori), soprattutto maschi della sesta-settima decade di vita (l’età media di diagnosi è intorno ai 65 anni). La malattia diventa più frequente con l’avanzare dell’età.
Nel 10-20% dei casi i pazienti non presentano sintomi clinici e/o danni d’organo e si giunge alla diagnosi piuttosto casualmente, attraverso l’esecuzione di esami del sangue di routine. In questi casi si parla di mieloma smoldering (asintomatico).
Invece, nella maggior parte dei casi i pazienti esordiscono con la comparsa di dolori ossei diffusi, non responsivi alla terapia del dolore, secondari al realizzarsi di fratture ossee spontanee o conseguenti a traumi molto piccoli. Le sedi più frequentemente coinvolte sono quelle ricche di midollo emopoietico (soprattutto coste, vertebre, bacino ed ossa lunghe).
Spesso i pazienti presentano anche alterazioni della funzionalità dei reni (organi adibiti alla depurazione del sangue), come conseguenza dell’accumulo a livello renale dei tanti anticorpi difettosi presenti nel circolo ematico, nonché dipendenti dalla trasfusione di globuli rossi e piastrine.
Inoltre, dato che non funziona correttamente il sistema immunitario, i pazienti sono considerati immunodepressi e presentano un più alto rischio di sviluppare delle infezioni da parte di patogeni definiti “opportunisti”. In condizioni normali, invece, il funzionamento della risposta immunitaria consentirebbe di contrastarli senza ripercussioni sulla salute.
Il mieloma multiplo è considerata una malattia cronica.
La ricerca medica ha consentito di sviluppare farmaci innovativi che hanno permesso di migliorare nettamente la sopravvivenza, la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti.
In particolare, sono stati sviluppati farmaci biologici, definiti a bersaglio molecolare, essendo in grado di bersagliare in maniera intelligente alcune molecole maggiormente espresse sulle cellule tumorali. In questo modo, vengono, quindi, risparmiate le cellule sane con il vantaggio di andare a ridurre gli importanti effetti collaterali della classica chemioterapia.
Di fronte ad una diagnosi di mieloma è pertanto indispensabile non perdersi d’animo, visto i grossi progressi raggiunti in campo medico, ed è importante affidarsi a centri di riferimento nazionali che hanno una certa esperienza nel gestire questa malattia. Tra questi si menzionano l’Istituto Seragnoli di Bologna ed i centri di Roma e Milano.
Inoltre, da anni l’associazione italiana per la lotta contro le malattie onco-ematologiche (AIL) sostiene la ricerca e mette a disposizione dei malati e delle loro famiglie sia l’assistenza medico-infermieristica domiciliare per i pazienti più fragili, sia i servizi di supporto psicologico.