L’energia del futuro è rinnovabile. Lo ha capito anche l’Italia che è fra le principali utilizzatrici di energia green. Nel 2018 infatti si è posizionata al terzo posto in Europa in termini di contributo ai consumi di energia da fonti rinnovabili. La ripartizione percentuale di tutta l’energia prodotta nel corso di quell’anno è:
- il 52% proviene da risorsa idroelettrica
- il 23% da solare fotovoltaico
- il 18% da fonte eolica
- il 6% da altre fonti (ad es. geotermoelettrica)
Osservando il bilancio del 2020, il 37% dei consumi italiani è stato soddisfatto da energie rinnovabili, con una produzione di circa 116 TWh, grazie anche a nuovi impianti installati in tutto il nostro Paese, per oltre 900 MW di potenza (dei quali circa 750 di fotovoltaico) e all’incremento della produzione fotovoltaica, dovuta al maggior irraggiamento solare.
Questi dati sono stati resi noti dal gestore dei servizi energetici (Gse), la società pubblica per la promozione delle fonti rinnovabili. Con una copertura da fonti rinnovabili stimata al 20% dei consumi energetici complessivi nei settori elettrico, termico e dei trasporti, l’Italia in quell’anno ha superato gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. A fine 2020 risultavano attivi in Italia circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie). Erano stati stanziati circa 15 miliardi di euro destinati alla promozione della sostenibilità, dei quali 11,9 per l’aumento dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1,1 miliardi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili nel settore termico, 1 miliardo dedicato ai biocarburanti.
Nonostante l’impatto della pandemia, il GSE ha favorito nel 2020 l’attivazione di nuovi investimenti, pubblici e privati, nel settore della energie rinnovabili per circa 2,2 miliardi, dal GSE, aggiungendo cosi, in strutture pubbliche e private, sempre più pannelli fotovoltaici e costruendo pale eoliche. Nello scorso anno invece cresce del 3,8% l’energia termoelettrica e cala del 5,4% quella idroelettrica. Nel complesso le rinnovabili, con 115,7 TWh (incluso l’apporto per il pompaggio), soddisfano per il secondo anno il 36,4% della domanda e rappresentano il 41,6% della produzione elettrica nazionale. In parallelo migliora leggermente la produzione da solare fotovoltaico con poco più di 25 TWh: +2,1% (appena +500 GWh). Riprende anche l’energia dal vento: 2 TWh in più del 2020 (+10,8%), ma solo 600 GWh in più sul 2019.
A livello europeo, la quota del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili ha raggiunto il 22,1% nel 2020. Si tratta di 2 punti percentuali al di sopra del livello obiettivo per il 2020, come previsto dalla direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili. Anche gli obiettivi nazionali sono stati raggiunti o superati da tutti i 26 Stati membri, con la sola eccezione della Francia di Emmanuel Macron che non è riuscita a raggiungere il suo target del 23%, fermandosi al 19,1. Ma Parigi punta tutto sul nucleare. L’Italia, che doveva raggiungere almeno il 17%, ha oltrepassato l’obiettivo di oltre 3 punti percentuali ed è arrivata al 20,4%.
La American Clean Power Association, l’associazione che rappresenta l’industria americana delle energie pulite, ha fatto sapere che nel primo semestre del 2021 gli Stati Uniti hanno installato 9915 megawatt di nuova capacità energetica da fonti a zero emissioni di carbonio.
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Nel periodo aprile-giugno 2021 le nuove installazioni solari sono state di 2226 MW, il 73 per cento in più rispetto al trimestre precedente. Le installazioni di capacità eolica sono ammontate a 2824 MW: un numero non troppo distante dai livelli del primo trimestre del 2021 né da quelli dello stesso periodo del 2020.
Particolarmente notevoli, come fa notare Axios, sono stati i numeri delle installazioni di nuova capacità di stoccaggio energetico con batterie: non tanto per la loro grandezza, quanto per la loro forte crescita rispetto al passato. Sul finire del 2021, gli Stati Uniti si sono dotati di 570 MW di nuova capacità di stoccaggio a batteria, contro gli appena 100 MW del primo trimestre. È un valore molto vicino alle nuove installazioni registrate nell’intero 2020.
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Inoltre, tutti i dati riportati sull’energia rinnovabile sono destinati ad incrementare, dato il conflitto russo-ucraino, che sta devastando l’Ucraina, causando la perdita di civili e svariati problemi all’economia mondiale, soprattutto in termini di approvvigionamento di fonti energetiche.