Ogni anno, ognuno di noi, impiega molto del suo tempo per raggiungere tutti i luoghi necessari: la scuola, il luogo di lavoro, i negozi. Ma anche andare dall’altra parte del mondo per il puro gusto di viaggiare e scoprire nuove culture.
Uno studio di qualche anno fa, condotto dall’Istituto di ricerca CSA Research, ha dichiarato che un automobilista passa in media quattro anni della sua vita alla guida di un’autovettura, una cifra alquanto significativa. Inoltre, considerando anche tutte le volte che si è passeggeri, si arriva a circa sei anni.


Ciò spinge gli scienziati nella costante ricerca di un metodo sempre più veloce per spostarsi da un luogo all’altro. Basti pensare al concetto di velocità luce, una velocità che raggiunge di 300000 km/s. Giusto per fare un paragone, in un secondo, la luce ha già percorso 7 giri e mezzo della nostra terra (ovviamente, partendo dall’equatore cioè il punto con il maggior diametro).
È la velocità massima che sia mai stata scoperta, infatti l’obiettivo è quello di arrivare ad ottenere, in modo meccanico, la velocità luce così da “viaggiare per lo spazio”. Di certo, per arrivare a questo, ci vorranno ancora molti anni e, altrettanti anni di calcoli e studi! Rimaniamo con i piedi per terra.

A Shangai, per collegare l’aeroporto alla stazione di Longyang, hanno progettato un treno, lo Shangai Maglev, con una velocità senza precedenti: 431 km/h (arrivando a toccare, nei test, anche i 501 km/h). Percorre circa trenta kilometri in appena sette minuti. La più grande innovazione è il magnetismo, applicato ad un mezzo di trasporto. Infatti  Permette di far fluttuale il treno, nel vero senso del termine. Grazie a ciò, riesce ad arrivare a velocità inimmaginabili per un normale mezzo su rotaie.

Come si dice: I record sono fatti per essere battuti. Alcuni ingegneri, insieme ad otto aziende del settore, stanno ideando e perfezionando il treno Hyperloop. Andiamo per gradi.
L’idea, alla base del progetto, consiste in vere e proprie capsule che vengono sparate ad altissima velocità. Il primo problema nato è il concetto dell’attrito: quella forza che si oppone al movimento. Sul nascere dell’idea si è subito pensato di utilizzare dei cuscinetti d’aria così da ridurre il più possibile questo conflitto. Non è la soluzione migliore poiché l’attrito è ancora elevato, invece utilizzare la levitazione magnetica, sembra essere la più opportuna. La teoria alla base, se estremizzata, è semplice. Si riescono ad unire due calamite con lo stesso polo? No. Ecco, questo è il principio ideato e con il tempo si sta andando sempre più ad evolversi.

E l’aria? Anch’essa è considerata un vero e proprio attrito. Per questo, Hyperloop viaggia in un tunnel. Due sono le principali motivazioni: essere protetto dalle intemperie e, soprattutto, ottenere una bassa pressione. Avendo al suo interno una pressione molto bassa, rispetto a quella usuale, l’effetto dell’attrito diminuisce drasticamente e, inoltre, vengono eliminate le turbolenze. Nulla è lasciato al caso, infatti, è progettato sia per resistere ad attività sismiche sia per gestire il surriscaldamento dei binari.

Il punto cruciale di tutto il progetto Hyperloop? La velocità. Si aggirerà intorno ai 1000 km/h (all’incirca la velocità di un aereo). Per ottenere questo, sono necessari dei motori elettrici lineari, molto potenti. Riscontrando questi risultati, è possibile percorrere una tratta di circa 600 km, praticamente Milano-Roma, in meno 30 minuti. Costo? Il cofondatore del progetto, Bibop Gresta, ha dichiarato che si aggirerà sui quattro euro ogni cento kilometri percorsi.

L’unica cosa preoccupante è lo spazio interno. In effetti, percorrendo un tratto completamente chiuso, senza nemmeno una finestra, a 1000 km/h non è uno scherzo. E per questo che stanno studiando una soluzione così da lasciare in sicurezza il mezzo di trasporto in eventuali situazioni di emergenza ed avaria.
Far muovere una capsula ad una velocità così elevata, è un dispendio notevole di energia ma, niente paura, alla base del progetto è ben presente la sostenibilità ambientale. Sta dando una spinta notevole all’intera realizzazione poiché, per essere alimentato, si useranno tutte le fonti energetiche rinnovabili, naturalmente a basso costo. In questo modo, si riuscirà ad avere un mezzo efficiente e, nel contempo, si riescono a limitare gli agenti inquinanti.

Molti Stati hanno investito e vogliono continuare a crederci, perciò sono alla costante ricerca di uno studio di fattibilità. Una delle prime tratte che nascerà sarà quella tra Dubai e Abu Dhabi. In Italia, invece, è ancora allo stadio iniziale, poiché sono presenti delle criticità, come la complicata morfologia del territorio. Il Piemonte e la Lombardia, però, hanno già annunciato di voler collegare le due regioni con Hyperloop. Per il momento, dalle ultime notizie, l’unica tratta che sta cercando di diventare realtà è quella tra l’aeroporto di Malpensa e Milano Cadorna.

Una tecnologia con un potenziale così sconsiderato deve essere sfruttato al meglio, soprattutto per  l’efficienza legata al lavoro del singolo. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *