Giorno dopo giorno la realtà è sempre più immersa nel digitale. Ogni aspetto della vita quotidiana ha un risvolto online: il lavoro, la socializzazione, lo shopping. Molto del traffico generato passa attraverso i social network, in uno tsunami di post, storie, reels, tik tok che il più delle volte sono vuoti di contenuto, frivoli, insomma, una perdita di tempo. All’orizzonte, però, sembra che qualcosa si stia muovendo con la nascita di content creator sempre più creativi e interessanti. Tra i progetti più innovativi c’è senza alcun dubbio quello degli Unfluencer, “un gruppo di ragazzi che utilizzano i social in modo costruttivo, condividendo con il loro pubblico riflessioni stimolanti e informazioni socialmente utili.”, parole del fondatore Andrea Nuzzo.

Dati alla mani è spaventoso sapere quanto il digitale sia pervaso nella vita di tutti. L’ultimo report di Datareportal mostra come che nel mondo in media si passano ogni giorno 6 ore e 58 minuti collegati a Internet, oltre il 40% del tempo che una persona passa da sveglia.

In Italia siamo in linea con la media mondiale: 6,09 ore al giorno passate su internet. Di tutto questo tempo, in media 2 ore e 27 minuti al giorno, li destiniamo ai social, il 35% del totale.

Volendo fare una classifica dei social preferiti: al primo posto c’è WhatsApp (15,7%), seguito da Instagram (14,8%), Facebook (14,5%) e WeChat (11,4%). TikTok è il social network preferito soltanto del 4,3% degli intervistati, ma ha registrato nel 2021 un’impressionante crescita del +7,3%, arrivando a raggiungere circa 885 milioni di utenti in tutto il mondo. Soltanto negli ultimi 90 giorni, TikTok ha guadagnato circa 60 milioni di utenti, tutto ciò senza considerare i ragazzi al di sotto dei 16 anni, che non sono stati inclusi nelle statistiche ma costituiscono una fetta importante dell’utenza del social.

TikTok: il social del momento

Il fenomeno della digitalizzazione nella comunicazione sta portando persone fisiche, associazioni e imprese a definire strategie per essere presenti e vicini al proprio pubblico attraverso i social network. Un fenomeno che sta inondando le principali piattaforme di contenuti che nella maggior parte dei casi non riesce a distinguersi per originalità e alimenta lo scrolling nell’indifferenza generale. L’ossessione della presenza a tutti i costi ha riportato in auge il trade-off tra qualità della comunicazione e quantità.

Un dilemma, che non ha nulla a che fare con gli Unfluencer, che anzi cercano in tutti i modi di alzare lo standard. Il nome attira da subito l’attenzione con quella che sembra essere una provocazione agli influencer. Come dichiara il fondatore Andrea Nuzzo “l’obiettivo ultimo non è influenzare, ma informare” avendo alle spalle conoscenze e competenze raramente messe a disposizione sui social.

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Per ora i componenti del team sono sei ed ognuno è specializzato in una materia.

Gli unfluencer sono la dimostrazione che i social non sono solo balletti, ricette di cucina e piscine scavate in mezzo alla giungla ma anche un luogo virtuale dove condividere in modo divertente e leggero le proprie passioni e competenze facendo crescere le proprio conoscenze.

Utilizzare il web in modo costruttivo e consapevole è possibile.

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